Ischia Film Festival 2021: diamo qualche numero
Sezione competitiva
Sezione non competitiva
Parliamo di cinema con...
Oliver Stone
Allan Starski
Barbara Bouchet, Marco Bocci e Toni D'Angelo
Robert H. Lieberman
Roy Krispel e Shany Verchik
Elisa Baccolo, Beatrice Surano, Daniele De Stefano e Martina Lioi
Carolyn Saunders
Bruno Rocchi
Susy Laude, Dino Abbrescia
Bruno Gascon e Johna Domingues
Michele Schiano, Sarah Falanga, Elvis Esposito e Giovanni Amura
Claudio Casale e Viola Brancatella
Tina Marinari
Stefano Giacomuzzi
Giuseppe Carrieri
Antonio Vladimir Marino
Tomáš Hubáček
Francesco Filippini
Dvir Mazia
Giorgia Farina
Andrea Piretti
Alessandro Grande
Beniamino Catena e Marta Gastini
Di Mambro - Mandrile - Migliaccio
Francesco Bruni
Alessandro D'Alatri e Maurizio Gemma
Giurie
GIURIA LUNGOMETRAGGI
KARIN HOFFINGER
Nata e cresciuta a Wiesbaden, Germania, Karin Hoffinger si trasferisce a Berlino dopo aver concluso la scuola superiore.
Ha studiato Filologia romanza e inglese così come Storia dell’Arte alla Libera Università di Berlino. Dopo aver vissuto per qualche anno in Italia e in Grecia si è trasferita nuovamente a Berlino.
Ha lavorato come assistente di produzione nella società di produzione Road Movies di Wim Wender, coordinando le coproduzioni europee con la Francia, Portogallo, la Spagna e il Regno Unito.
La sua carriera all’International Film Festival di Berlino è cominciata come assistente di produzione dell’ex direttore del festival Moritz de Hadeln e Dieter Kosslick.
Ad oggi è a capo dei dipartimenti di Relazioni Internazionali e di Programmazione alla Berlinale.
Ha una lunga esperienza nel settore dei festival del cinema, incluso la definizione delle linee guida dei festival, supervisione e organizzazione del processo di selezione dei film, coordinazione dei delegati ufficiali e dei talent in giro per il mondo, relazioni con gli istituti cinematografici nazionali esteri, festival del cinema internazionali, società di produzione, distribuzione internazionale e rappresentanza.
Parla tedesco, inglese, italiano e francese ed è stato giurato in numerosi festival cinematografici nel mondo.
EMANUELA MARTINI
È una critica cinematografica italiana. Membro della giuria in molti festival cinematografici italiani ed internazionali, Emanuela Martini è stata condirettore con Angelo Signorelli del Bergamo Film Meeting dal 1999 al 2007, quando è poi passata al coordinamento del Torino Film Festival diretto da Nanni Moretti.
Direttrice dal 1999 al 2007 del settimanale di cinema FilmTv e dagli anni Ottanta, nel comitato di redazione del mensile Cineforum.
Autrice e curatrice di saggi dedicati in particolare al cinema britannico, quali “Storia del cinema inglese 1930-1990” (1991) e “Free cinema e dintorni: nuovo cinema inglese, 1956-1968” (1998), Emanuela Martini ha scritto “Il lungo addio: l'America di Robert Altman” (2000) e due volumi della collana “Il Castoro Cinema”, dedicati ai registi e produttori inglesi Michael Powell ed Emeric Pressburger (1988) e al regista italiano Gianni Amelio (2006).
ZLATKO VIDACKOVIC
È un critico cinematografico freelance, caporedattore della rivista cinematografica online www.filmovi.hr e dal 2005 direttore artistico del Pula Film Festival, il più antico (fondato nel 1953) e il festival cinematografico più visitato della Croazia.
È il fondatore e direttore del programma di Art-cinema Metropolis nel Museo di Arte Contemporanea di Zagabria.
È stato eletto cinque volte presidente della Croatian Society of Film Critics. È stato giurato di Fipresci ai festival cinematografici di Cannes, Berlino, Venezia e San Francisco. Vive e lavora a Zagabria.
GIURIA LOCATION NEGATA
MASSIMO GAUDIOSO
Sceneggiatore, regista e attore italiano.
Dal 1983 al 1995 realizza numerosi documentari, programmi televisivi, video istituzionali, spot e sigle. Nello stesso periodo, 1986/1987, frequenta alcuni corsi e seminari di regia con Nanni Loy e Nikita Michalkov, e di sceneggiatura con Robert McKee, Linda Seger, Ugo Pirro, Leo Benvenuti.
Nel 1995, insieme a Eugenio Cappuccio e Fabio Nunziata, scrive, dirige, produce e interpreta “Il caricatore”, un cortometraggio in bianco e nero in 16mm che vince numerosi premi e l'anno successivo viene sviluppato come lungometraggio, anche questo vincitore di diversi premi tra cui il Premio Holden per la sceneggiatura al Festival di Torino, il Ciak d'oro come migliore opera prima, il Premio Casa Rossa a Bellaria come miglior film indipendente italiano dell'anno, la targa d'oro Anec e il Sacher d'oro per la produzione.
Nel 1999 ricompone il trio con Cappuccio e Nunziata, insieme ai quali firma sceneggiatura e regia del loro secondo lungometraggio, “La vita è una sola”.
ALBERTO RIZZI
È regista e sceneggiatore, lavora sia in teatro che al cinema.
Originario di Verona si è diplomato in Regia Cinematografica presso la Scuola Luchino Visconti di Milano.
Ha firmato la regia di numerosi spettacoli teatrali e di cortometraggi, tra cui “Sleeping Wonder” interpretato da Lino Guanciale e Chiara Mascalzoni, corto vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali.
Come sceneggiatore è stato finalista al prestigioso Premio Solinas con la scittura della web serie “Red code”.
Nel 2020 ha esordito in sala con la regia del suo primo lungometraggio dal titolo “Si muore solo da vivi”, protagonisti Alessandro Roia, Alessandra Mastronardi, Neri Marcorè e Francesco Pannofino.
Film ambientato nelle suggestive Terre di Po dell'Emilia Romagna.
TOMMASO STRINATI
Storico dell’arte, è specialista in arte medievale e contemporanea.
Dal 2006 è docente di arti visive comparate presso il Centro Sperimentale di Cinematografia/Scuola Nazionale di Cinema. In questo ruolo ha realizzato con gli allievi della Sede Lombardia tre serie di una striscia televisiva d’arte, “Artezip”, andata in onda su Rete4 ogni domenica mattina dal 2007 al 2010.
Dal 2009 al 2014 è stato direttore artistico della Sede Sicilia per il corso di Documentario storico artistico e docufiction.
Dal 2014 ad oggi lavora presso la sede centrale di Roma come docente di riferimento in arti visive comparate con specifico riferimento alla cinematografia moderna e contemporanea. Ha svolto attività di ricerca e insegnamento presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, l’Università di Roma La Sapienza - Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni e l’Università della Calabria (Rende - Cosenza) come docente di Beni Culturali e Storia dell’Arte Contemporanea; è stato funzionario dei Musei Vaticani, senior editor della casa editrice Skira di Milano, direttore operativo della casa d’aste Finarte di Milano e curatore d’importanti mostre d’arte antica e moderna presso i Musei Capitolini di Roma.
Dal 2015 al 2017, su incarico del sindaco di Matera, è stato direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Matera (MUSMA) nell’ambito delle attività di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
Nel 2017 ha scritto, in collaborazione con Emanuele Imbucci e Sara Mosetti, la sceneggiatura del film “Michelangelo Infinito” (Italia, 2018), prodotto da Sky e Magnitudo Film.
In campo storico artistico è noto per avere rimesso in luce la centralità della scuola pittorica romana della fine del Duecento con la scoperta, nella cappella di San Pasquale Baylon, presso la chiesa di Santa Maria in Aracoeli al Campidoglio, di un importante ciclo di affreschi di Giotto dato per scomparso.
GIURIA CORTOMETRAGGI E SCENARI CAMPANI
ALESSIA BARELA
Studia recitazione con Marisa Fabbri, Carlo Merlo, Francesca De Sapio e l’insegnante argentina Beatrice Bracco. Segue per due anni il “Metodo Kristin Linklater”.
Lavora in teatro con Silvia e Paola Scola, Piero Di Iorio e Renato Cucciolla.
Il suo debutto cinematografico è nel 1998 con “Zora la Vampira”, per la regia dei Manetti Bros.
Nel 2001 arriva il primo ruolo da protagonista femminile in “Velocità Massima” di D. Vicari, film presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2002 è nel cast di “Passato Prossimo”, diretto da Maria Sole Tognazzi.
È tra i protagonisti delle serie tv “La Squadra” e “Distretto di Polizia”.
Nel 2010 è protagonista del film di Rolando Colla “Giochi d’estate” presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. L’anno successivo è la protagonista femminile della miniserie televisiva “Ultimo, l’occhio del falco” di Michele Soavi ed è nel cast della serie tv “Tutti pazzi per amore 3”.
Nel 2012 recita nel film “Viaggio sola” di Maria Sole Tognazzi con la quale lavorerà anche anni dopo nel film “Io e lei”.
Nel 2013 è Marta nella web-fiction “Una mamma imperfetta” per la regia di Ivan Cotroneo e la protagonista femminile di “Rex 7” dei Manetti Bros.
Nel 2014 è protagonista del film di Rolando Colla “Sette giorni” ed è nella serie tv “Catturandi” di Fabrizio Costa e nel film “Il Ministro” di Giorgio Amato.
Dal 2018 è nel cast di due serie Rai di successo: “La Porta Rossa” con la regia di Carmine Elia e “Nero a metà” diretta da Marco Pontecorvo.
EMANUELE PALAMARA
È un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico.
Nasce a Napoli il 20 Agosto 1986. A diciannove anni si trasferisce a Roma dove frequenta il corso di cinema della facoltà di Lettere de’ La Sapienza. Fa espierienza nel campo cinematografico come aiuto di produzione per spot e cortometraggi e dal 2009 lavora come asssitente alla regia. Importanti le collaborazioni con Matteo Garrone, nel suo film “Reality” e con Stefano Sollima nella prima stagione di “Gomora - La serie”.
Nel 2011 gira il suo primo cortometraggio dal titolo “Papà” con Romeo Remotti e Luciano Scarpa. Il corto partecipa ad oltre settanta festival ottenendo molti premi e consensi su tutto il territorio nazionale.
Nel 2015 torna alla regia con il suo secondo cortometraggio dal titolo “La Smorfia”. Dalla California alla Russia, il corto ottiene ottimi riscontri e viene acquistato da TV come Mediaset, HBO Europe e Japan Tv.
Nel gennaio del 2016, Palamara gira il suo terzo cortometraggio dal titolo “Uomo in mare”.
Con protagonista Marco D’Amore, il corto, uscito a dicembre 2016, racconta la dura storia di un testimone di giustizia. Uomo in mare vince il Premio Speciale ‘’Corto D’Argento.’’ Ai Nastri D’Argento 2017 e viene acquistato da Studio Universal.
Palamara mostra il corto a Matteo Garrone, il quale riconosce un “linguaggio cinematografico potente”.
Nel 2017 Alessandro Siani affida a Palamara la regia e la sceneggiatura di uno degli episodi (“L’isola di Cioccolato”) del film “San Valentino Stories” da lui ideato.
L’espisodio racconta la storia d’amore tra due ragazzi rinchiusi nel carcere di Nisida. Il film esce in sala il 14 febbraio 2018 e viene trasmesso per la prima volta in tv su Rai 2 il 14 febbraio 2020.
Palamara è attualmente impegnato nella realizzazione di una serie western.
ANTONIO SPAGNUOLO
Presidente del Festival Internazionale del Cinema Laceno d'Oro dal 2001, ne è stato anche direttore artistico fino al 2020.
Presidente del Cinecircolo Immaginazione dal 1995, con il quale ha organizzato varie rassegne cinematografiche in provincia di Avellino.
Ha diretto dal 1999 al 2009 il Festival di Pietradefusi – Concorso Nazionale di Cinematografia Scolastica.
È stato regista e produttore di decine di cortometraggi scolastici, premiati nelle maggiori rassegne di settore.
Docente liceale per oltre 30 anni, ha curato progetti di alfabetizzazione cinematografica e produzione audiovisiva, anche quale formatore di studenti e adulti.
Ha conseguito la Laurea magistrale in Scienze della Comunicazione con tesi in "Teoria e tecnica del linguaggio cinematografico".
I vincitori
Lungometraggi
Miglior film
Mr. motor
Un giovane maestro che in realtà vorrebbe fare il batterista e che per caso si trova a insegnare in un piccolo villaggio, di tutto, dalla letteratura alla trigonometria. E un capo villaggio meno burbero di quello che sembra, incerto tra migliorare la sua scuola o spingere i bambini ad andare in città. Incontro-scontro di caratteri (non solo quelli dei due protagonisti) e soprattutto confronto tra tradizione e modernità, tra campagna e città, tra musiche diverse, nel bel lungometraggio d’esordio della regista cinese Hehe Mi. Scritto con umanità e humor e diretto con occhio attento ai luoghi, sospeso tra malinconia e commedia, Mr. Motor va alla ricerca delle diverse identità nazionali con un racconto quotidiano e non retorico.
Amy Mi
Miglior Regia a Roy Krispel per:
Abu Omar
Il premio per il miglior regista va a Roy Krispel per il suo film ABU OMAR. Durante un coprifuoco, un padre addolorato per la morte del figlio piccolo in un ospedale israeliano, sta cercando un modo per riportarlo a casa nel suo villaggio palestinese per il suo eterno riposo e ottiene un aiuto inaspettato nella sua missione. Il film ci ha colpito per aver portato la realtà assurda inflitta attraverso un conflitto noto a un nuovo livello, che ritrae due estranei in un viaggio apparentemente senza speranza. Nonostante le drammatiche circostanze, il film contiene momenti di umorismo asciutto e mantiene tuttavia dignità, empatia e tenerezza.
Roy Krispel
Miglior Scenografia a Valto Baltzar e Maria Jännesn per:
Le café de mes souvenirs
Le Café de mes Souvenirs è un meraviglioso musical franco-finlandese, scritto e diretto da Valto Baltzar, che racconta la storia d’amore tra Emilie, che lavora nel café di sua madre ad Helsinki, e Philippe, un francese che si è trasferito in Finlandia per insegnare la sua lingua. Questo film è un omaggio al classico della cinematografia francese Les Parapluies de Cherbourg ed è stato girato in location finlandesi e francesi scelte accuratamente (Helsinki, Porvoo, Kauniainen and Sipoo, in Finlandia, e Cherbourg and Parigi, in Francia). La giuria premia l’eccellente scenografia e il lavoro della scenografa Maria Jännesn, riconoscendo anche l’impiego di opere di scenografi finlandesi (comprese le opere ergonomiche del famoso architetto Finish e designer di mobili Kukkapuro).
Valto Baltzar
Miglior Fotografia a Maura Morales Bergmann per:
Io sono Vera
Io sono Vera è un film girato squisitamente, un’opera sensazionale diretta da Beniamino Catena, che ci mostra l’intrigante storia di una ragazzina di nove anni e di un uomo cileno che lavora nel deserto dell’Atakama, le cui vite si legano in una maniera imprevedibile e misteriosa. La giuria premia lo straordinario lavoro della direttrice della fotografia Maura Morales Bergmann, e in particolare l’effettivo uso diversificato dei movimenti della camera, degli angoli e degli scatti, i quali contribuiscono all’aspetto poetico del film. La giuria si riserva di premiare inoltre le espressioni degli attori e la combinazione e l’impiego della bellezza di location italiane e cilene scelte accuratamente.
Beniamino Catena
Menzione speciale
Erotica 2022 - 5 different story
Cinque registe e cinque scrittrici per un viaggio attraverso il rapporto tra i sessi e, soprattutto, la considerazione in cui è tenuta la donna, oggi, in paesi civilissimi, come la Polonia (e non solo). Uno sforzo collettivo realizzato con notevole gusto visivo e con la capacità di raccontarsi senza vittimismo e utilizzando lo strumento dei generi cinematografici. Alcuni episodi appartengono in pieno alla fantascienza distopica, ma quello che sorprende è come, a volte, siano le storie più realistiche ad apparire fantascientifiche. Menzione speciale a Erotica 2022 per la capacità di amalgamare in una visione collettiva il suo frastagliato universo femminile, di offrirci ritratti a tutto tondo delle “streghe”, che non sono mai andate via.
Story 1: Anna Kazejak - Story 2: Anna Jadowska - Story 3: Kasia Adamik - Story 4: Jagoda Szelc - Story 5: Olga Chajdas
Location Negata
Miglior film
Per la capacità di raccontare con leggera sapienza e senza un filo di retorica la fine di un'epoca, attraverso il ritratto ironico e struggente di un personaggio memorabile, malinconico e vitale, che la incarna, ma che con la sua fede incrollabile nella vita ci rammenta anche quanto sia importante adattarsi ai suoi inevitabili mutamenti rimanendo coerenti con se stessi e con i propri valori.
L'’empatia con l’ammiraglio Boris Vassilievitch Tchumakov, frutto evidente di una lunga preparazione, centra l’obiettivo, portandoci dentro alla storia e facendoci trascorrere una giornata intensa insieme al protagonista nel vecchio porto abbandonato di Balyktchy, sul lago Issyk Kul. I luoghi remoti del Kirghizistan, oggi confine incerto tra Occidente e Oriente, diventano così uno scenario familiare e il docufilm un ponte tra popoli e culture come l’antica Via della Seta.
Agli autori va il merito di avere saputo individuare un personaggio che resta nel cuore dello spettatore come soltanto i grandi personaggi dell’invenzione letteraria riescono a fare. Un personaggio generoso, puro, solitario e valoroso come un moderno Don Chisciotte, ma che a differenza del nobile Hidalgo, i mulini a vento non li combatte, li cavalca.
Menzione speciale
The criminals
Per aver saputo raccontare con una cinematografia matura e sapiente, una storia di amore negato e contrastato, dove, attraverso la negazione di una spazio fisico, si racconta la negazione di una relazione, con la capacità di racchiudere nella piccola vicenda dei protagonisti, anche il mondo e il contesto sociale che li attornia
Cortometraggi
Miglior cortometraggio
El silencio del rio
Un corto emozionante e romantico, testimone di una vita sospesa e sempre eterna. Una regia magistrale. Una fotografia intensa che amplifica il paesaggio e lo rappresenta in tutta la sua potenza. Un realismo fantastico raccontato con gli occhi ingenui e profondi di un bambino. Un bambino che decide di seguire un sogno nell’unico modo in cui può farlo: vivendolo.
Premio Giuria Giovane
Fibonacci
Opera elegante, che incorpora la Sezione Aurea e incarna l’eterna espressione “homo homini lupus”. La scelta accurata delle inquadrature a camera fissa e delle plongée, oltre alla precisione espressa tanto nella composizione del quadro, quanto nella profondità di campo, esaltano le forme sinuose di un territorio che, seppur danneggiato, ha un’estetica maestosa e solenne. L’essere umano è minuscolo, immerso in lande sconfinate e brulle, e torna al suo stadio primordiale, quello animale. Animale cacciatore, che calpesta e invade le linee regolari del terreno e animale preda, che ne segue armoniosamente i profili e i dislivelli. Un’animalità richiamata dalle coreografie – impeccabili – con le quali, il gruppo di performer, prende le sembianze di cervi o gazzelle che vagano senza meta, celandosi tra la poca vegetazione alta rimasta. I movimenti apparentemente caotici, sono in realtà espressione di un linguaggio condiviso, istintivo, solo razionalmente indecifrabile. L'assenza di dialoghi rende il corto universalmente comprensibile e l’ottima colonna sonora dona ritmo ed enfasi alla narrazione. Un lavoro chiuso, coeso e profondamente coerente.
Menzione speciale
Stanbrook
Un piccolo capolavoro in cui fotografia e direzione degli attori sono impeccabili, un corto che trascina lo spettatore nella disperazione degli sconfitti della guerra civile spagnola e nella necessità di scelte urgenti e coraggiose da parte dei testimoni europei, con la conclusione che drammaticamente conduce lo script a scenari del tutto contemporanei e altrettanto urgenti.
Scenari Campani
Miglior Film
Le conseguenze dell'attore - Il piccolo Michele Esposito
Una piccola perla che è capace di raccontare l’eleganza, l’autoironia e la tolleranza della cultura partenopea e campana attraverso la vita del carismatico protagonista, che ha saputo vivere e custodire un sogno importante.
Daniele Chiariello e Pierfrancesco Cantarella
Menzione Speciale
Sic Est
La determinazione di un gruppo di ragazzi di Ponticelli, che grazie ai “maestri di strada” ricostruiscono le proprie esistenze, i propri orizzonti, acquisendo consapevolezze e disincanti. Gli aggettivi per descrivere quello che sognano di diventare “diverso, immortale” è il bisogno di affermare con forza la loro identità. Voler “diventare qualcuno” , lasciare traccia e non perdersi nello stereotipo che il quartiere gli impone.